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giovedì 3 luglio 2014

L’oleandro sotto il letto

L’oleandro sotto il letto
di Marcotullio Lovenbrandi
1357 pagine
Edizione Mistampoilcazzochevoglio
prezzo: 2,99
Formati epub, pdf, rib. Mit, fit


L’opera prima di questo giovane autore italocampano si pone decisamente alla nostra attenzione come l’esordio più disastroso nella storia della letteratura mondiale.
Al di là del contenuto a dir poco velleitario: l’oleandro sotto il letto non è che una “arguta”(?) metafora dell’impotenza maschile, tematica che però viene trattata in modo contorto e cerebrale, l’autore dimostra fin dalle prime righe di possedere una conoscenza alquanto vaga della grammatica e della sintassi, giungendo, in alcuni dei passaggi più ostici del suo romanzo, a trasmettere la sensazione che le parole siano messe lì un po’ a caso, più per riempire la pagina che per trasmettere un qualsivoglia concetto che, a una disamina più approfondita, il suo cervello non sembra in grado non solo di esporre, ma anche di formulare.
Se a questo guazzabuglio informe, si aggiunge anche la prolissità, appare evidente che il Lovenbrandi non merita altro una spietata stroncatura e, aggiungo, chiunque abbia commesso l’errore di comprare questo libro di merda, potrebbe a ragion veduta sentirsi in diritto di aspettare l’autore sotto casa e minacciarlo di violenza pretendendo la restituzione dei 2 euro e 99 centesimi buttati nel cesso.
Ormai, con l’autopubblicazione, si sa, qualsiasi coglione si sente in diritto di scrivere libri intasando un mercato che già fa fatica.
Noi abbiamo sempre manifestato la massima apertura nei confronti dei romanzi autopubblicati, offrendo questo servizio di recensione gratis e a chiunque, perché pensiamo che come diceva il buon chef Gusteau leggermente parafrasato per l’occasione “chiunque può scrivere un libro”. Ma non è detto che quel libro poi debba essere letto per forza.
E poiché crediamo sinceramente che lì, in mezzo al putridume di pseudo autori che potrebbero a ragione essere paragonati ad apatiche forme di vita unicellulari, si possa celare il famoso diamante grezzo. Ci sentiamo in dovere di essere sempre sinceri a tutti costi, in rispetto a quell’onestà intellettuale che da sempre ci contraddistingue, anche a costo di risultare in taluni casi leggermente brutali.
D’altro canto, mio caro Marcotullio, se non volevi affrontare questa triste e cruda realtà, avresti fatto meglio a non scrivere 1357 pagine di cazzate.
Tuttavia, poiché quando in un libro c’è anche del buono, noi siamo qui ad ammetterlo, va riconosciuto all’autore di aver optato per la sola versione digitale, risparmiando così innumerevole alberi che non avrebbero meritato il triste destino di fungere da supporto a questo romanzo.

Classifica del libro

Stile: non scherziamo.
Grammatica: assente.
Personaggi: inutili.

Giudizio finale  @@@@

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